XXX Domenica T.O. anno C 2013
La legge è uguale per tutti ma non tutti possono pagarsi dei buoni avvocati, e i giudici non sempre sono imparziali. Dio che è chiamato un giorno a dare un giudizio definitivo, assomiglia ai giudici di questo mondo?
Nell’Antico Testamento viene dato quest’ordine a colui che in Israele deve amministrare la giustizia: “Non accetterai regali, perché il regalo acceca gli occhi dei saggi e corrompe le parole dei giusti” (Dt 16,19). Disposizione saggia. Da un giudice che riceve regali non si può certo aspettarsi imparzialità, ed è facile addomesticare le sentenze. Nasce la domanda allora: Dio può essere corrotto? Può essere addomesticato, deviato nei suoi intenti dalle nostre scelte, dalle nostre offerte?