Testo di riferimento: Siracide 11,12-28
Siracide 11,12: C’è chi è debole (pigro) e ha bisogno di soccorso (aiuto e forza), è ricco di povertà e l’occhio del Signore lo guarda in benevolenza, lo solleva dalla sua bassezza.
Pigro secondo il testo è chi fa fatica ad essere coinvolto nelle cose, chi è sordo e lento all’ascolto, svogliato, apatico. Pigro è chi non si attiva, non si preoccupa, non manifesta cura e interesse per qualcosa.
Testo di riferimento: Siracide 2,1-18
Questo brano del Siracide indica la via d’uscita all’uomo che sperimenta un periodo di fatica, mostra la via da prendere nei pensieri e negli atteggiamenti quando ci si trova ad affrontare momenti di difficoltà. Il brano parla della tentazione e della prova ma anche delle persecuzioni dei nemici, delle avversità impreviste, della malattia e della povertà. Sono situazioni che hanno cause e caratteristiche molto diverse tra loro, ma in tutte l’uomo sperimenta l’ostacolo. Questi versetti offrono indicazioni per vivere e superare anche quei momenti faticosi che non desideriamo ma che nel cammino possiamo incontrare.
Testo di riferimento: Siracide 16,26;17,12
Mettere in ordine è un’azione che l’uomo compie spesso e in molti ambiti della vita, non solo in quello domestico. Mettere in ordine vuol dire disporre e organizzare le cose secondo un pensiero, una logica e uno scopo. Quando si rimette in ordine una stanza, lo si fa per renderla pulita, confortevole e vivibile.
Testo di riferimento Siracide 5,1-6,4
Sir 5,1 “Non confidare nelle tue ricchezze e non dire basto a me stesso”.
Il verbo greco che troviamo in questo versetto tradotto con confidare è “epecho” che vuol dire fissarsi, rimanere fermi, stare all’erta, concentrare l’attenzione su qualcosa. Il termine descrive la predisposizione ad attivarsi solo in vista di un determinato oggetto scelto, la volontà di restare fermi su di esso concentrando energie, desideri e sforzi per raggiungerlo, averlo e tenerlo. La leonessa quando caccia fissa ogni attenzione sulla preda, i suoi sensi sono all’erta e si attivano solo al suo rumore e al suo odore, nient’altro esiste e a nient’altro si dedica finché non la cattura. Epecho è simile a questo stato, vuol dire avere un unico focus e agire verso un unico obiettivo.
Testo di riferimento: Siracide 3, 17-24
“Figlio, in mansuetudine il lavoro tu realizza”. La parola che viene tradotta con lavoro è ergon, un temine greco che identifica ogni attività dell’uomo e non solo uno specifico mestiere. Ergon comprende tutte le azioni che un uomo compie, le sue opere, quello che fa, progetta e realizza.