5 ciottoli

Switch to desktop
02 Apr

Pasqua 2015

Osservo, ascolto, incontro ogni giorno persone e le loro storie. Tutti cercano un bene, un amore, una soluzione, una guarigione, un senso. Incontro persone ricche che sono diventate povere. Non povere materialmente, ma nell’anima, nei valori, nel cuore, derubate di energia, di sogni e di motivazioni. Incontro persone povere diventate ricche. Persone che forse hanno poco, vivono di cose semplici, ma che sono ricche di umanità, di attenzioni, di disponibilità, di creatività, di fedeltà.

Gesù era una persona povera agli occhi del mondo, ma ricca di sapienza. Gli uomini più felici che ho incontrato sono figli di questa eredità. Il Signore ha lasciato in ogni cuore questo tesoro, ma va trovato, custodito, e condiviso.

Come in tutte le storie che si rispettano, ogni tesoro è nascosto, e qualcuno ha la gioia di ritrovarlo. Quanti di noi hanno sognato di trovare qualcosa di prezioso, dimenticato o perso da qualcuno. Quello che mi rammarica è di incontrare molti uomini che non credono a queste storie, le hanno ridotte a cose per bambini, e barattano la gioia della ricerca con facili illusioni da slot-machine. Si cerca con una leva e qualche pulsante colorato qualche moneta già inserita prima, e si affida al caso la svolta della nostra vita, aspettando invano una gioia effimera.

E’ difficile proporre qualcosa di nuovo. Perché quello che è nuovo è già stato etichettato come vecchio, perché non compreso. La liturgia Pasquale ci offre ogni anno la mappa del tesoro, una mappa ricca di simboli e di rotte, punti cardinali chiari e precisi per arricchire la vita e le nostre relazioni. Proviamo a rivederli con curiosità: tre momenti che abbiamo vissuto anche quest’anno:

Giovedì Santo: “Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19b). Primo movimento per arricchirsi è ricordare e partecipare ad una cena [eucarestia = rendimento di grazie]. Una cena tra amici, che hanno camminato insieme, che hanno creduto nel Signore e sperimentato il Suo amore. Gesù mangia con loro e lava loro i piedi. Ecco la prima indicazione: agire gratuitamente, non per essere serviti, ma per servire i fratelli e la comunità.

Venerdì Santo: “Si e caricato delle nostre sofferenze” (Is 53,4). La sofferenza non va evitata quando la vita te la fa incontrare, perché quando cerchi diventa tempo per comprendere. La mappa del dolore ti svela dettagli che prima non vedevi, ti rende sensibile e attento. E’ il sudore di scavare per andare in profondità, per scoprire che senza passione per qualcosa e per qualcuno non c’è gioia piena. Non portiamo da soli questo carico; Gesù si è caricato delle nostre sofferenze. Adoriamo la croce prostrandoci in silenzio per rispondere a questo amore.

Sabato Santo: “Cristo Luce del Mondo”. E’ il kerygma, l’annuncio della Pasqua, il messaggio che il tesoro perso c’è. Cristo ci dona la Luce, la visione completa per vedere bene ciò che il peccato, la superbia, la sfiducia, la morte aveva nascosto a tutti gli uomini. Felice l’uomo che accoglie questa Luce perché viene arricchito di gratitudine, di pace e di speranza. Tutto diventa compito, tutto diventa presenza del Risorto. Con Gesù ciò che era stato perso viene ritrovato. Non si procede più per conflitti e separazioni, ma per sapienza e misericordia. Credere è il tesoro, la fede il modo di spendere questa ricchezza. Fede nei tuoi doni. Fede nelle tue relazioni con il prossimo perché orientato a valorizzare più che a condannare. Fede nel Signore, che ti rende testimone ricco e profumato del Suo Amore.

Ecco la Pasqua, ecco la ricchezza.

BUONA  PASQUA

d. Andrea