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20 Mar

CONOSCERE LA STRADA O PERCORRERLA

V domenica di Quaresima 2015 - anno B

Nel mio studio ho due foto a me care. Mi ricordano momenti preziosi del cammino della mia vita. La fatica di salite in montagna, la determinazione per la preparazione, il peso dello zaino, i colori intensi, lo spazio e il senso di libertà sperimentati. Erano percorsi studiati a casa a “tavolino”, osservati e cercati sulle mappe. Lente e accurate letture precedevano ogni movimento per evitare imprevisti, gestire tempi e ritmi del cammino. Ma arrivati sul posto è stata tutta un’altra cosa! E’ servita più energia del previsto. Il freddo, i disagi e qualche pensiero di sconforto, inducevano a rinunciare alla meta prefissata, ma tra compagni ci siamo sostenuti in queste esperienze.

Geremia dice che il Signore stabilirà con il suo popolo un’alleanza nuova: “Non come l’alleanza che ho concluso con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dall’Egitto, un’alleanza che essi hanno violato benché io fossi loro Signore” (Ger 31,32). La prima alleanza era sulla carta! Ottime indicazioni, materiali e risorse sufficienti, guida specializzata per il cammino e l’orientamento, ma non fu sufficiente per mantenere il popolo fedele alle promesse di Dio e alla meta desiderata. Il popolo manifestò la sua delusione nel Signore nel cammino di liberazione da una terra di schiavitù ad una terra di latte e miele. Il popolo criticò Dio, per le prove e i dolori del cammino, criticò la sua guida. Mosè, fu accusato di essere inefficace. E’ il preludio del fallimento di ogni cammino, quando si comincia a dubitare di Dio e dell’uomo, è la morte! Come uscire da questa prigione della nostra mente, dalla sua agitazione? Come procedere quanto i nostri muscoli sono stremati?

Servono nuove motivazioni, serve nuova energia! Dio non si è rassegnato all’infedeltà del suo popolo. Un popolo che conosceva la strada, conosceva la segnaletica, perché aveva ricevuto le dieci parole sul monte Sinai. Indicazioni forti, affidabili, chiare ma non sufficienti per mantenere il popolo unito e fedele. Prese il sopravvento la delusione, la stanchezza e i vizi. I vizi ti distraggono inizialmente, come una pausa nel cammino in salita per prendere fiato. Poi diventano una pausa per la mente e affermare: “non ce la faccio”. Poi i vizi diventano la tua comoda sedia, dove lentamente tutta la tua energia viene consumata dal freddo di una scelta di rifiuto, fino ad arrivare alla morte.

Geremia continua dicendo: “Porrò nel loro cuore un’alleanza nuova, la porrò nel loro animo, la scriverò nel loro cuore” (Ger 31,33). La segnaletica del Sinai è preziosa, ma non comunica l’energia per il cammino. Non serve più un insieme di precetti e proibizioni che tu sei chiamato ad osservare, ma un dinamismo interiore. “Io perdonerò le loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato” (Ger 31,34). Il Signore entra nella tua vita per restituirti tutte le risorse necessarie per procedere nel cammino. Ti libera da ogni mormorazione e dalla schiavitù del peccato, non ti accusa degli sprechi, dei pensieri di sfiducia, ma ti offre un cuore capace di essergli fedele. E’ Gesù che ti dona tutte le risorse per procedere nel cammino, “colui che offrì preghiere e suppliche con forti grida e lacrime per liberarci dalla morte” (Eb 5,7). Dal Suo amore il vero sostegno, il coraggio e la forza per mantenerti fedele, per superare vizi e rinnovare la tua vita, perché se ti senti amato ritrovi forza e motivazioni anche quando il corpo invoca una sosta, o la mente denuncia una follia.

Noi conosciamo la strada Signore! La tua morte e risurrezione, dono per amore, è come il seme che muore per portare vita. Non è solo un’immagine sul muro delle nostre case o sulle pareti delle nostre chiese, ma è la via che ci chiedi di percorrere con fedeltà. TU cammini con noi.

don Andrea