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10 Ago

XX  domenica T.O. - anno A - 2014

A Maria il cuore di questa estate.

Maria è ricordata per l’ultima volta nel Nuovo Testamento all’inizio del libro degli Atti: in preghiera, circondata dagli apostoli e dalla prima comunità cristiana (At 1,14). Esce di scena nella storia della salvezza, silenziosa e discreta come vi era entrata, poi di lei non sappiamo più nulla. Non sappiamo dove abbia vissuto gli ultimi anni della sua vita e come abbia lasciato questa terra. I testi apocrifi ( esclusi dalla pubblica lettura liturgica in quanto ritenuti portatori di tradizioni misteriose o esoteriche, e quindi in contraddizione con l'ortodossia cristiana ) della sua probabile permanenza a Gerusalemme sul monte Sion, fino al giorno in cui una schiera di angeli venne a prendere la sua anima. Di fatto in questi testi sono contenuti solo dettagli romanzeschi, ma fin dal I° secolo la sua tomba, nei pressi della grotta del Getsmani è stata ininterrottamente venerata. Nel IV° secolo fu isolata dalle altre e racchiusa in una chiesa.

La riflessione dei credenti sulla sorte di Maria dopo la morte ha continuato a svilupparsi lungo i secoli fino a portare alla fede nella sua assunzione e il 1° novembre 1950 la proclamazione del dogma (realtà creduta nella fede – non una imposizione). La definizione pontificia dice: “L’immacolata Concezione madre di Dio sempre vergine, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo”. Che significa?

Non si parla di uno spostamento nello spazio o di un “rapimento” del suo corpo dalla tomba verso la dimora di Dio, ma si sottolinea che è stata “assunta nella gloria di Dio”. La gloria celeste non è un luogo, ma una condizione nuova. Maria non è andata in un altro posto, portando con sé le sue fragili spoglie, non ha abbandonato la comunità dei discepoli e tutti coloro che sono pellegrini in questo mondo. Maria ha mutato il modo di essere con loro, come ha fatto Suo figlio nel giorno di Pasqua.

Maria è amata e venerata non come una privilegiata, ma come modello del destino che attende ogni uomo che “ CREDE ” nell’adempimento delle parole del Signore.

La storia di Maria e la fede in lei risponde al grande problema della morte, del grande duello tra vita e morte, tra salvezza e perdizione, tra l’Amore e gli assalti di Satana, tra la grazia di Dio e il peccato dell’uomo. In Maria, Dio ci mostra che non rimane impassibile alle lotte e alla disfatta delle creature che hanno impresso in volto la Sua immagine. In Maria siamo chiamati e invitati a contemplare il trionfo di Dio.

Ci risulta più facile affrontare il cammino della vita invocando la Madre, non solo del Signore, ma madre nostra offerta e donata da Gesù a tutta la Chiesa e ad ogni figlio. Guardiamo a Lei nelle prove e nelle gioie, e in silenzio Lei ci protegge e ci accompagna. Maria, bella consigliera per le nostre anime. Maria gioiosa guida per le nostre menti confuse e ingannate. A Maria affidiamo e consacriamo il nostro cuore, senza vergogna, senza timore.

d. Andrea

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