“Vattene!”, lo dice Gesù a satana nel deserto. Posto di fronte alla tentazione di salvare il mondo attraverso la seduzione del potere, Gesù in modo risoluto risponde al tentatore con un imperativo, dimostrando la vittoria di Dio sul peccato, e offrendo ad ogni uomo di fede, la forza per consolidare le proprie scelte anche nei tempi di prova e di tentazione.
“Vattene!”, lo dice Gesù a Pietro, quando quest’ultimo si rifiuta di accettare la via da Lui proposta per la salvezza degli uomini. Gesù aveva dichiarato apertamente ai suoi discepoli la strada che avrebbe dovuto attraversare per redimere gli uomini dalle loro colpe, una via di sofferenza e di ostilità, fino alla morte. Gesù allontana Pietro, ovvero, colpisce il suo pensiero satanico che era ancorato nell’attesa di un messia forte, pronto ad umiliare i nemici, non a lasciarsi colpire e sconfiggere.
“Vattene!” lo dice Dio ad Abramo. Abramo, per ebrei, mussulmani e cristiani è il simbolo del credente, dell’uomo fedele a Dio. Il suo nome significa “Dio ama”. A un certo punto della vita di Abramo avviene un cambiamento radicale: è costretto ad abbandonare la sua terra e la sua famiglia e a partire per un paese ignoto. Nella terra in cui vive Abramo, terra ricca e colta, accadono occupazioni straniere, e lui probabilmente è coinvolto in una emigrazione forzata.
Il Signore disse ad Abramo “Vattene dalla tua terra, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre verso il paese che ti indicherò … renderò grande il tuo nome, … ti benedirò (Gen12,1-4)”.
La bibbia, nei primi capitoli, dopo aver narrato la creazione di Dio e i grandi peccati degli uomini, racconta che con Abramo inizia qualcosa di nuovo. Dio invita un uomo a lasciare la routine delle sue abitudini, delle sue tradizioni, invita a fare un taglio con il passato. Dio propone un “di più”, oltre la rassegnazione e la mormorazione. “Va a te” prima di tutto dice Dio ad Abramo, un invito ad iniziare la storia di un faticoso cammino spirituale, che in verità è proposto ad ogni credente. Non viene specificata la meta, né i tempi né i modi per raggiungerla, ma solo di aver fede in una promessa, che sarà sempre benedetta.
La chiamata di Abramo è una elezione, non per dare privilegi, ma per affidare un compito ad un uomo. E’ così che piace fare a Dio. Dopo fallimenti e tradimenti, Dio fa una scelta con un uomo, pronto ad obbedirgli, pronto a cominciare o a ricominciare un cammino. “Vattene!” allora non è un allontanamento dopo un tradimento o una incomprensione, ma la spinta ad andare oltre. Una partenza coraggiosa che il Signore attende da ogni uomo in ogni tempo. Ecco che la quaresima ci offre una partenza, una fedeltà ad una promessa, per tornare a noi, per tornare a fidarci di Dio e proseguire il cammino.
don Andrea