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30 Dic

3° - IV^ Domenica di Avvento -  anno A  2022

Ci piace sognare, anche ad occhi aperti. Sognare può sembrare in alcuni casi una fuga dalla realtà. Ma in ottica della fede, nel sogno si lascia spazio al mistero, si permette a Dio di rivelarsi lentamente, e a noi, di compiere quelle azioni che mai avremmo potuto realizzare senza l’abbandono in lui.

Sogniamo sempre, ma spesso ci facciamo delle illusioni. Idee tra ciò che dovrebbe accadere e ciò che accade in realtà. Nascono così le resistenze, ovvero quelle fatiche sempre presenti ad accogliere i cambiamenti, quelle vie nuove che la vita ci vuole continuamente consegnare per liberarci dalla schiavitù della paura, dalla morte, dalla solitudine.

Le resistenze nascono da menti deboli, dedite alla mormorazione e alle polemiche, spesso ancorate a tradizioni o semplici abitudini, che non prevedono di destarsi dal “sonno”!

I Vangeli dell’annunciazione, ci parlano di “cambiamenti divini”, di una coppia di sposi spiazzati inizialmente dalle novità proposte da Dio: Mentre però stava considerando queste cose, ecco, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati».

Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù” (Mt 1,20-21;23-25).

L’uomo che teme non sogna, non va oltre, non permette a Dio di portare salvezza. Anche Maria e Giuseppe hanno interrogato l’angelo all’annuncio di una Via nuova. Ma nella fede sono stati aiutati dallo Spirito Santo a non temere.

Quanto mi piace quando Giuseppe si “destò dal sonno”. E’ l’inizio della nuova creazione, dell’uomo che trova gioia nell’obbedire: “Giuseppe fece come gli era stato ordinato”. Prende in mano la sua sposa, cammina con lei, assume nuove responsabilità, supera ogni prova, con cuore umile e perseverante accoglie un figlio non suo.

Chiediamo al Signore di destarci dal sonno, di accettare il tempo che stiamo vivendo perché il Dio con noi, Gesù, l’Emmanuele, possa trovare la nostra comunità, le nostre famiglie vigilanti. Nel sogno il Signore ci parla, mai ci illude, perché una volta svegli, ci consegna il coraggio di accogliere i cambiamenti e portare salvezza. L’illusione al contrario ci convince sempre di essere svegli ma ci impedisce di percorrere vie di comunione e di accoglienza.

In questo Santo Natale, Gesù ci liberi dal nostro peccato, da quella superbia che tutto rifiuta, perché ostacolo alla novità. Maria Santissima, la madre umile ha accolto e donato a tutti noi il segreto della vera gioia: “Sì Signore, accada in me secondo la tua volontà”.

Buona Nascita dovunque e quando la vita ce lo chiede.

d. Andrea

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