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22 Mag

PENTECOSTE – Anno B – 2021

“Mi sono rivolto al mio avvocato”. “Mi è stato consigliato di affidarmi ad un avvocato”. “Mi è arrivata la lettera dell’avvocato”. “Secondo l’avvocato si può procedere …”. Potremo continuare con molte altre affermazioni simili. Personalmente non ne ho mai avuto bisogno, per ora! Ho amici e validi collaboratori che esercitano la professione di avvocato, li ascolto sempre volentieri nella complessità delle loro casistiche nel tentativo di amministrare la giustizia.

Resto sempre perplesso quando qualcuno deve prendere le parti di un accusato di reati gravi, e palesemente colpevole. Non credo sia facile consigliare e difendere quelle cause che hanno provocato molta sofferenza. Dal punto di vista cristiano, rimane la difficoltà tra l’applicazione di una legge per una pena, e offrire misericordia per salvare il colpevole. Nessuno di noi si esaurisce o si definisce solo per il reato o la colpa commessa. Gesù distingue sempre il peccato dal peccatore. Se il primo va punito e corretto, il secondo va aiutato nel cammino di conversione e maturazione.

“In quel tempo Gesù disse:Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio” (Gv 15,25-27).

Nel capitolo quindicesimo del vangelo di Giovanni, proposto nella domenica di Pentecoste, Gesù parla dello Spirito santo, definendolo Paràclito. Nome tecnico, teologico, che possiamo tradurre sia come consolatore, sia come difensore, o meglio ancora come avvocato. Per anni ho compreso poco di questa affermazione che Gesù consegna ai suoi amici durante l’ultima cena.

Durante la sua vita, Cristo ha sempre cercato di essere testimone della Verità opponendosi alle menzogne del mondo, alle sue seduzioni e devianze. Lo Spirito della Verità consegna il coraggio di rivelare una logica diversa da quella del mondo.

Come ogni legge offre un riferimento di giudizio per essere applicata ai singoli casi, così l’avvocato conosce bene il limite di ogni legge, e tanto più abile sarà nell’interpretarla, tanto più sarà un uomo di successo, perché può trasformare la verità in menzogna e viceversa, e nella sua applicazione esaltare una parte e trascurarne un’altra.

Il cristiano non cede a questi giochi e non scende a compromessi. La Verità di cui parla Gesù non va sottoposta al labirinto delle opinioni o all’abilità forense, ma cerca esclusivamente attraverso una testimonianza coraggiosa, di rimanere fedele alla volontà del Padre, che Gesù ha rivelato in pienezza. Una volontà salvifica, che non asseconda le passioni, il decadimento etico e morale delle nostre scelte, ma che offre la consapevolezza delle conseguenze del nostro libero arbitrio, dei limiti posti ad ogni uomo, perché sia tutelata la vita di ciascuno e il bene comune.

“Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà” (Gv 16,12-15).

Oggi si parla tanto di un decreto che vuole tutelare le discriminazioni di genere. Non è ancora definitivo nel suo testo, nella speranza che venga corretto in alcuni punti. C’è il rischio fra poco che se una coppia omosessuale va da un sacerdote per essere sposata e riceve il suo “no”, lo denuncerà per il reato di “discriminazione” e lui possa essere punito con una grossa multa. Idem se dovesse predicare che l’unica famiglia è quella naturale voluta da Dio fin dalle origini.

Curioso anche ciò che accade nel sistema scolastico: gli studenti appartengono allo stato e quindi riceveranno obbligatoriamente lezioni gender. Se i genitori si ribellano, saranno accusati di reato di “discriminazione”, con multa e carcere. Dire che i figli hanno diritto a un padre e una madre, sarà considerato reato di “discriminazione” e comporterà multa e carcere. Potremmo continuare con l’utero in affitto e molti temi simili.

Le lobby malate e perverse del mondo, hanno il potere di confondere le menti deboli, le anime, i governi e le loro politiche. Ogni giorno ci viene consegnato un peso che ci porta a credere di essere minoranza, un peso che schiaccia la scelta di restare fedeli alla Verità ontologica che Dio ha posto nei suoi figli. Il tempo dell’abominio, della menzogna, del rifiuto di Dio e delle sue leggi, sta espandendosi sempre di più. A volte ci sembra di avere solo la possibilità di avere come unico consolatore, difensore ed avvocato il Signore. Ma se Dio è dalla nostra parte, siamo già in tanti.

Sodoma e Gomorra (Gen 19) ci raccontano la fine di una generazione e la distruzione di queste città ad opera di Dio, per aver cambiato l’alleanza, per aver corrotto ogni giustizia e avvallato ogni peccato. Allo stesso modo i grandi imperi sono caduti per la dissolutezze dei loro costumi.

Oggi in questione non c’è solo il reato di opinione, ma scegliere se diventare testimoni della gloria del Signore o della follia dell’uomo. Non siamo chiamati a giudicare e a condannare nessuno, ma ci sentiamo corresponsabili della gioia e della salvezza dei nostri figli che non conoscendo Dio e la sua parola, sono facili prede dell’agonia del mondo. E’ una lotta perenne, un tribunale sempre aperto, sempre pronto ad accusare chi vuole restare fedele “alla Verità tutta intera”. Ecco perché serve un buon avvocato.

Se non torniamo umili, ci attendono giorni difficili e dolorosi. La Pentecoste ci ricorda ancora ciò che il Signore ci vuole donare: “Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio”.

d. Andrea

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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