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22 Feb

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VII^ domenica T.O. anno C – 2019

La matematica è interessante, stimolante, perché non ha un’unica via per raggiungere un calcolo o per dimostrarlo. Il risultato può essere raggiunto in modo diverso, e quando questo non accade è perché non si e ancora scoperto il modo.

L’amore è interessante, stimolante, perché non ha un’unica via per raggiungere il cuore di una persona. Se non ci hanno ancora spento i fallimenti e le delusioni, possiamo provare altre vie.

“Ma a voi che ascoltate, io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a quelli che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono, pregate per coloro che vi trattano male. A chi ti percuote sulla guancia, offri anche l'altra; a chi ti strappa il mantello, non rifiutare neanche la tunica. Da' a chiunque ti chiede, e a chi prende le cose tue, non chiederle indietro. E come volete che gli uomini facciano a voi, così anche voi fate a loro. Se amate quelli che vi amano, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori amano quelli che li amano. E se fate del bene a coloro che fanno del bene a voi, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro da cui sperate ricevere, quale gratitudine vi è dovuta? Anche i peccatori concedono prestiti ai peccatori per riceverne altrettanto. Amate invece i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperarne nulla, e la vostra ricompensa sarà grande e sarete figli dell'Altissimo, perché egli è benevolo verso gli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso” (Lc 6,27-36).

Filippo dichiara, di fronte ai colleghi della scuola: “Io rispetto tutti, ma se mi rapissero un figlio ammazzerei certamente il responsabile”.

Marco è un impiegato; un giorno torna a casa sconvolto dall’ira per il torto subito e confida alla moglie: “A Luigi devo farla pagare! Quando avrà bisogno di un favore, me lo dovrà chiedere in ginocchio e lo farò aspettare fino a quando vorrò”.

Il tabaccaio Carlo è stato derubato per tre volte dai ladri ed è stato minacciato di morte; ora tiene sempre una pistola a portata di mano per difendersi.

Se proviamo a valutare Filippo, Marco e Carlo, tutti siamo d’accordo nel ritenere che non sono uomini malvagi; non aggrediscono chi fa il bene si limitano a reagire contro chi fa il male. La violenza, la ritorsione, la vendetta hanno una loro logica e possono trovare una giustificazione.

Forse non condividiamo il modo con cui intendono ristabilire la giustizia, ma l’obiettivo che i tre si prefiggono non è cattivo: vogliono semplicemente punire e scoraggiare chi commette azioni riprovevoli. Potremmo dire che sono delle persone giuste: al bene rispondono con il bene e al male con il male. Ma basta essere giusti per ritenersi cristiani?

Il vangelo sposta l’asta verso l’alto, propone altre vie per raggiungere non solo la giustizia, il bene, ma l’apice dell’amore. L’amore non è matematica, ma entrambi possono avvicinarsi al risultato desiderato, per vie diverse. Spesso ci accontentiamo di gestire qualche semplice equazione, di riconoscere i numeri, di far quadrare i conti, di farli pagare, ma il cristiano è invitato a percorrere vie nuove per verificare se è capace di amore gratuito.

Chi è stato interiormente trasformato dall’amore e dallo Spirito di Cristo, va oltre tutte le logiche degli uomini e pone nel mondo un segno nuovo: l’amore nei confronti di chi non lo merita. Non è follia o utopia, ma l’occasione concreta che la vita ci offre in alcuni momenti, per aiutarci ad amare gratuitamente. Resta a noi provare.

d. Andrea

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