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25 Nov

CERCHERO’ IO STESSO

Domenica Cristo Re – Anno A 2017

I maestri, le guide, non passano tutti i giorni, bisogna cercarle. Questo desiderio profondo di riferimenti, di risposte, di direzione, deve animare il nostro cercare. Andrea, rivolgendosi al fratello  Simon Pietro gli dirà: “Abbiamo trovato il Messia … e lo condusse da Gesù” (Gv 1,42). Liberi di cercare, dovremmo accettare quell’invito che prova a smuoverci dalla pigrizia, dalle abitudini, dalle vie pesanti della schiavitù. “Ma dove dimori?” (Gv1,38), dove ci si ferma, dove trovare sicurezza e stabilità? Gesù risponderà ai due fratelli: “Venite e vedrete” (Gv 1,39). Il vero pastore non illude con ricette e protocolli, con sapienze e magie, ma va in cerca lui stesso per proporre un movimento, un allenamento, un viaggio per ritrovare fiducia, fedeltà a Dio. Noi invece moltiplichiamo maestri a seconda delle nostre passioni per prurito di udire, e ci ritiriamo dall’ascoltare la “verità”, per dare forza a razionalisti e critici che ci lasciano agitati e delusi.

Mi fu rivolta questa parola del Signore:«Figlio dell'uomo, profetizza contro i pastori d'Israele, profetizza e riferisci ai pastori: Così dice il Signore Dio: Guai ai pastori d'Israele, che pascono se stessi! I pastori non dovrebbero forse pascere il gregge? Vi nutrite di latte, vi rivestite di lana, ammazzate le pecore più grasse, ma non pascolate il gregge. Non avete reso forti le pecore deboli, non avete curato le inferme, non avete fasciato quelle ferite, non avete riportato le disperse. Non siete andati in cerca delle smarrite, ma le avete guidate con crudeltà e violenza. Per colpa del pastore si sono disperse e sono preda di tutte le bestie selvatiche: sono sbandate. Vanno errando le mie pecore su tutti i monti e su ogni colle elevato, le mie pecore si disperdono su tutto il territorio del paese e nessuno va in cerca di loro e se ne cura.

Perciò, pastori, ascoltate la parola del Signore: Com'è vero che io vivo - oracolo del Signore Dio -, poiché il mio gregge è diventato una preda e le mie pecore il pasto d'ogni bestia selvatica per colpa del pastore e poiché i miei pastori non sono andati in cerca del mio gregge - hanno pasciuto se stessi senza aver cura del mio gregge, udite quindi, pastori, la parola del Signore: Così dice il Signore Dio: Eccomi contro i pastori: a loro chiederò conto del mio gregge e non li lascerò più pascolare il mio gregge, così non pasceranno più se stessi, ma strapperò loro di bocca le mie pecore e non saranno più il loro pasto. Perché così dice il Signore Dio: Ecco, io stesso cercherò le mie pecore e le passerò in rassegna…

Le farò uscire dai popoli e le radunerò da tutte le regioni. Le ricondurrò nella loro terra e le farò pascolare sui monti d'Israele …” (Ez 34,1-11.13).

La festa di Cristo Re, si appoggia anche su questo brano del profeta Ezechiele, un testo di denuncia, per rilanciare e correggere le azioni dei pastori. Anche la nostra chiesa soffre. Scandali e denunce continue in tutto il mondo, rivelano una chiesa malata. Il Signore stesso interviene in alcuni momenti della storia, per spogliare i cuori superbi e infedeli. Penso lo stia facendo anche in questi tempi. Una chiesa che diventa facile preda e pasto della mentalità pagana, del mondo, delle ideologie di ogni epoca, se non restituisce a Gesù Cristo la regalità della storia umana. Questa regalità, Gesù la rivelerà nella sua Pasqua: “Fra due giorni – dice Gesù – è Pasqua e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso” (Mt 26,2). Ecco il suo dominio sui nostri cuori, passa attraverso la più ignobile delle sconfitte. L’amore vero è dono. Solo Lui è il Pontefice Eterno che dall’Altare della Croce ha segnato nel suo sangue gli eletti, perciò solo Lui rimane in eterno e per sempre.

d. Andrea

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