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30 Set

FINO A QUANDO?

XXVII domenica T.O. anno C – 2016

“Fino a quando, Signore, implorerò aiuto e non ascolti, a te alzerò il grido: «Violenza!» e non salvi? Perché mi fai vedere l'iniquità e resti spettatore dell'oppressione? Ho davanti a me rapina e violenza e ci sono liti e si muovono contese” (Ab 1,2-3).

Quando siamo immersi a lungo nel dolore, nell’ingiustizia, la domanda che la nostra mente si pone è: fino a quando? Imploriamo aiuto, ma tutto sembra inascoltato; anche se alziamo il nostro grido agli uomini o al Signore, tutto sembra senza risposta, solo liti e contese.

Il profeta Abacuc è contemporaneo di Geremia (600 a.C.) e quando viene scritto il testo sopra citato, la situazione politica, sociale e religiosa in cui vivono è la stessa. L’iniquità regna nel paese, delitti, angherie, soprusi, violenza e menzogne sembrano dominare la  scena. Come può Dio permettere tali ingiustizie? E’ la domanda del credente e l’accusa del pagano che schernisce chi si affida al Signore. Abacuc sembra aprire un contenzioso con Dio, lui e il popolo vuole una spiegazione. Forse la vogliamo anche noi! Fino a quando?

Nei secoli, molti uomini hanno profetato tempi di sventura, tempi di correzione e di purificazione. Credo sia quanto mai urgente, più che preoccuparsi di date prossime o lontane, scegliere l’atteggiamento gradito al Signore per affrontare i tempi di violenza, scegliere quella fiducia incondizionata a lui, come si racconta di Abramo.

Nella Bibbia non si dice mai che Abramo sia entrato in un santuario per pregare, eppure egli è ritenuto non soltanto il padre dei credenti, ma anche il modello dell’uomo che prega. Se per pregare è necessario credere, per credere bisogna pregare. Fino a quando?

Tutta la sua vita è segnata dalla preghiera: non ha preso alcuna iniziativa se non dopo aver ascoltato la parola del Signore in un costante dialogo con lui. “Signore che mi darai?” (Gen 15,1.2)… si prostro a terra (Gen 18,1-3) … il Signore lo mise alla prova (Gen 22,1)… questo dialogo gli ha fatto credere nel suo amore nonostante ogni apparenza contraria.

Molti eventi della nostra vita sono enigmatici, incomprensibili, illogici e sembrano dar ragione a chi dubita che Dio sia presente e accompagni la nostra storia. In questi momenti la nostra fede è messa a dura prova e ci viene spontaneo gridare al Signore: fino a quando permetterai? Fino a quando non interverrai?

Apri il nostro cuore Signore, aiutaci a rinunciare alle nostre attese, alle nostre sicurezze, ai nostri progetti e fa che accogliamo i tuoi. E la fede che salva. “Ecco, soccombe colui che non ha l’animo retto, mentre il giusto vivrà per la sua fede” (Ab 2,4), risponde il Signore ad Abacuc per chiarire ogni frainteso. Non siamo spettatori di ingiustizia, ma uomini fedeli che desiderano con animo retto orientare la propria vita alla verità delle scritture.

d. Andrea

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