5 ciottoli

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24 Giu

Domenica 26 giugno 2016

E’ curioso osservare i giovani, ma anche gli adulti sempre più, leggere non libri ma messaggi, chat e posta dal loro telefono. Sono capaci di camminare senza alzare lo sguardo, concentrati nella lettura per lunghi tratti senza cogliere tutto ciò che incontrano e attraversano. Ipnotizzati da queste notizie quotidiane, sono assorbiti nel raccogliere informazioni passeggere, come un buon passato di verdure che ben mescolato si riesce a farlo ingoiare anche alle bocche più delicate. E’ innegabile: mangiare ci piace! Ci piace essere informati e questo cibo è offerto per le menti deboli, che sempre più atrofizza le relazioni vere e la vera sapienza.

Leggiamo sì, ma sempre meno leggiamo libri, sempre meno indaghiamo sulle fonti della nostra cultura, sui valori della vita, sulle origini della nostra fede. Leggiamo sì, ma sempre meno in profondità.

Credo che come cristiani ci spetti il compito e la responsabilità di leggere non il “passato di verdure”, ma il passato della nostra storia. Ritrovare il desiderio di leggere le fonti della nostra fede. Nelle prime comunità cristiane si masticava “solido”, cibi rari e sostanziosi, si leggevano assiduamente le Sacre Scritture, si custodiva nel cuore il loro insegnamento. Anche noi come loro, abbiamo bisogno di certezze che solo la Parola di Dio può restituire all’uomo di ogni tempo.

La verità è che siamo disposti a leggere di tutto e tutte le novità editoriali, ma spesso indisposti a leggere la Bibbia. Siamo schiavi della mentalità del mondo che distrae e ci tiene continuamente occupati a leggere nuove ricette per alimentarci di opinioni e conflitti. Raramente veniamo portati in cucina per sporcarci le mani per imparare a cucinare, liberi di preparare cibi freschi e mai scaduti. Ci piace il già pronto, meglio se a lunga conservazione e senza fatica. La Parola di Dio è come congelata dalla mente, dalla cultura del mondo che si oppone al cuore, unico calore disponibile all’uomo per sciogliere ogni rigidità, restituire gusto e freschezza alla vita. Solo lo Spirito può scongelare il cuore, non per farci mangiare il vecchio, ma perché è l’energia usata e donata dal Cristo Risorto per farci assaporare gusti nascosti, cibi che all’apparenza sembrano un  “mattone”.

“Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l'amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: il tuo prossimo come te stesso. Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri! (Gal 5,13-15). Stiamo mordendo di tutto in questo tempo, rivendicando la libertà di farlo. Ma è tutto congelato e sempre più, ogni tentativo di masticare, produce sofferenza e insoddisfazione.

La Parola di Dio letta e accolta “mediante l’amore”, scioglie il ghiaccio del nostro cuore, ci offre uno sguardo non più selettivo verso le cose vane ma piena direzione verso i comandi del Signore . La Parola di Dio letta è motivo di gioia, di calore in pienezza, di incontri veri, a volte impegnativi da gestire, da regolare, da accogliere, da amare, un calore che non vuole mai bruciare ma solo scaldare. Lo spirito non va spento, non va affidato ad altri, mai nella vita. Solo il Signore, Gesù Xsto ha svelato piani e tempi di scongelamento a tutti gli uomini, ha lasciato dei cuochi straordinari nella chiesa, la dove trova ancora cuori pronti a leggere le sue ricette e preparare per il prossimo il cibo che ha cambiato la loro vita. Buona lettura.

d. Andrea