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Riflessioni

RIFIUTI

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XIV doemenica T.O. - 2015

Quanti colori, quanti bidoni. La nostra comunità vive un tempo di ordine con i suoi rifiuti. Anche la parrocchia sta attendendo i nuovi doni. Nel frattempo, si schiaccia bene ogni cosa per gestire al meglio ogni spazio, si impara un calendario e un ritmo, ma se metti in strada ancora i vecchi contenitori puoi ricevere un richiamo con targa rossa: “bidone non idoneo”. Nessuna raccolta!

DESUETO

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Domenica 14 giugno 2015

Quando non si è più abituati a qualcosa si può dire di essere “desueti”, è aggettivo usato per indicare un aspetto, una prassi, uno stile di vita ormai caduto in disuso. Ha come sinonimi: disabituato, disavvezzo, superato, sorpassato, obsoleto, antiquato ecc.

Oggi abbiamo l’impressione di assistere a un rapido declino dei valori, non solo dei valori cristiani. Vediamo l’uomo che tenta di liberarsi dell’idea di Dio, della sua presenza nella storia, colloca se stesso come punto di riferimento assoluto, come misura di ogni cosa, si costituisce a proprio piacere arbitro del bene e del male, assolutizza la realtà di questo mondo come unica e definitiva, e ritiene la fede un aspetto ormai “desueto” della vita. E’ questo il secolarismo, fenomeno che ha radici storiche remote, ma che ha toccato il suo apice in questo tempo. Come mai? Cosa è accaduto?

SCRIVERE

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Domenica 31 maggio 2015

Usiamo parole per comunicare, attraverso la voce e la scrittura. Usiamo parole per avvicinare due mondi, quello della “fonte emittente” che desidera far conoscere la sua esperienza, il suo pensiero, e quella del “ricevente” che tenta di accogliere e comprendere quanto ha appena ricevuto. Una dinamica sempre difficile, perché le parole sono codici, e come tutti i codici vanno capiti, decifrati, possono essere fraintesi e creare ancora più confusione fino a sfociare nel conflitto. La babele delle lingue non si sconfigge facilmente, la babele della mente e delle culture può durare a lungo se non incontra un traduttore, un mediatore, un aiuto che avvicini e permetta di superare ogni incomprensione.

ABBANDONO

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Domenica Ascensione 2015

Quante attese nella nostra vita. Quante sono pericolose o deluse? Una buona parte della nostra esistenza è guidata dal soddisfare le attese di chi ci è accanto. Per un bisogno di amore, di protezione, di riconoscimento, soddisfare le attese che molti pongono in noi, è prioritario. Tutto è compiuto per ridurre una paura nascosta “dentro”, per evitare una situazione insostenibile: l’abbandono. Toglie il fiato e il sonno pensarci senza qualcuno vicino con cui condividere il cammino. Credo che all’origine dell’aggressività ci sia quella che viene definita “sindrome dell’abbandono”, un nome che gli specialisti usano per raccontare le ferite e la fatica di chi si ritrova confuso nei suoi sogni e lontano dall’amore delle persone in cui ha posto la fiducia.

V domenica di Pasqua 2015

Oggi entri nei grandi supermercati e non sai più che stagione sia. C’è sempre tutta la frutta che vuoi, anche quella “fuori stagione”. Arriva da lontano e di sicuro non viene chiamata frutta a chilometri zero se ha fatto tanta strada. Non sapremo mai quali trattamenti ha subito per mostrarcela tanto bella. Si è perso però  l’attesa della “primizia”, del frutto di stagione riassaporato dopo tanto digiuno di colori e gusto. E così lentamente ci siamo lasciati abbagliare dalla quantità e varietà dell’offerta, trascurando la qualità di ciò che mangiamo.