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Riflessioni

PRONTI

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XIII^ DOMENICA T.O. anno C – 2022

Pronti, Via!”. Che bella questa esclamazione. Quante volte l’abbiamo utilizzata nella nostra vita, quando si vuole segnalare una partenza. Spesso viene usata in ambiti sportivi all’inizio di una competizione, ma è idonea anche quando si vuole coordinare e condividere progetti da realizzare insieme.

VI^ domenica Pasqua – anno C – 2022

In una mattinata di formazione biblica il relatore, monaco benedettino, un giorno affermò: “Quando discuto spesso dissento, anche delle affermazioni dei superiori se lo ritengo opportuno. Non è un segno di divisione o una opposizione sterile, ma il modo di esprimere per il bene comune, il mio punto di vista, la mia opinione, la mia esperienza, il mio sentire”. Mi riconosco in pieno. Ma non è così scontato saperlo fare in maniera pacifica, senza polemica, senza cadere in sterili giudizi, mantenendo salda la comunione nella diversità delle parti e dei ruoli.

PAUSA

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 IV^ domenica Pasqua – anno C – 2022

 Da bambino uno dei giochi preferiti era rincorrersi. Spesso, quando le forze erano ormai al limite, uno del gruppo diceva: “Sbandiu!”, oppure: “Arimo!”, altri semplicemente: “Pausa!”. Si riprendeva fiato e distanza, e poi si ripartiva.

IO-SONO

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 260° Palme – anno C – 2022

 Tra i tanti desideri che coltiviamo nel nostro cuore, uno in particolare sembra dominare nel mondo. E’ insegnato come la meta di ogni sforzo, di ogni impegno, di ogni scelta: “farsi un nome!”. Non è solo per un biglietto da visita, per pavoneggiare una professione, una competenza, un’abilità. E’ il desiderio nascosto di prevalere, di dominare, per occupare ruoli e avere privilegi che a pochi spettano. E’ la ricerca di quella gloria che predispone e autorizza l’uomo, ad usare ogni forma di inganno e violenza per prevaricare su altri. Non è solo questione di denaro, ma di potere: “sono io il più forte!”.

IV^ Quaresima – anno C – 2022

Prima di entrare in teologia, ho lavorato per alcuni anni come odontotecnico. Sul tavolo di lavoro, ricordo ancora oggi, c’erano tanti post-it con la scritta: “Urgente!”. Un promemoria continuo per non sprecare o perdere tempo. Un giorno, la segretaria che gestiva i lavori richiesti dai medici, scrisse qualcosa di nuovo, che graffiò il cervello, le abitudini e i ritmi: “IMMEDIATO!”. Non sorse solo un sorriso sul volto di tutti in laboratorio, ma si cominciò a capire che qualcosa era cambiato. Dovevamo interagire tra di noi in maniera diversa per la consegna.