V^ domenica T.O. anno A – 2020
“E’ meglio mangiare, bere e godere dei beni nei pochi giorni di vita che Dio dà: è questa la sorte dell’uomo” (Qo 5,17). All’apparenza sembra un buon consiglio quello indicato nel libro di Qoelet. Ma se questo è il pensiero guida dell’uomo, di cosa viene privato?
III^ domenica T.O. anno A – 2020
E’ la famosa cannuccia che si piega quando viene immersa in un bicchiere d’acqua. In verità non accade, ma la nostra percezione visiva è ingannata dalla rifrazione.
La rifrazione è la deviazione subita da un'onda che ha luogo quando questa passa da un mezzo a un altro otticamente differenti nel quale la sua velocità di propagazione cambia. La rifrazione della luce è l'esempio più comunemente osservato.
Anno A – 2020 – Battesimo del Signore
L’insoddisfazione è un’esperienza che facciamo nella nostra vita. Ci prefiggiamo obiettivi, coltiviamo desideri nella speranza di dare senso ai nostri giorni, ma puntualmente manca sempre qualcosa. Delusione e angoscia abitano i nostri pensieri, così da queste esperienze di fallimento cambiano le nostre scelte.
IV^ domenica di Avvento – Anno A - 2019
C’è dell’attrito tra loro! Curiosa questa affermazione. Gli animi si scaldano e … quanta fatica. Si disperde tempo ed energia. Queste tensioni in un’ottica di fede, vanno sprecate?
In fisica l'attrito è una forza che si oppone al movimento o spostamento di un corpo su una superficie: se si manifesta tra superfici in quiete tra loro è detta di attrito statico, se invece si manifesta tra superfici in moto relativo si parla invece di attrito dinamico. Si tratta di un fenomeno macroscopico sempre presente nel mondo reale, presentando vantaggi e svantaggi a seconda del contesto di analisi, e la cui origine fisica è fatta risalire alle forze di adesione o coesione tra materiali in interazione tra loro.
IMMACOLATA – II^ di Avvento -2019
Gli sconti ci attraggono, le cose facili ancora di più. Prevale spesso la logica della convenienza. Quando questa mentalità entra nel cuore dei cristiani e della Chiesa siamo di fronte ad una pericolosa emorragia. “Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: «Dove sei?». Rispose: «Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto». Riprese: «Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?» (Gen 3,8-11).
Cristo Re - XXXIV^ domenica T.O. anno C – 2019
“Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell'ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l'artefice. Ma o il fuoco o il vento o l'aria veloce, la volta stellata o l'acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi facilmente s'ingannano cercando Dio e volendolo trovare. Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prendere dall'apparenza perché le cose viste sono belle. Neppure costoro però sono scusabili, perché, se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?” (Sap 13,1-9).
XXXII^ domenica T.O. anno C – 2019
“Dio muore nella cristianità!” affermava con dolore Joseph Ratzinger ancora nel 1970. Al cuore della crisi della Chiesa, è la fede stessa, che sembra essere diventata una realtà ingombrante agli occhi degli stessi cristiani. “In questo processo – scrive papa Francesco - la fede ha finito per essere associata al buio”. Fede dunque non più via di speranza, di coraggio, di vita, ma come ostacolo, motivo di scandalo, qualcosa che limita. Terribile!
Domenica XXX^ T.O. anno C – 2019
Con le parole possiamo anche giocare, ma prima di tutto vogliamo comunicare. La grande fatica del loro utilizzo, sta nel fatto che le nostre menti le associano in maniera diversa. “Fariseo”, termine usato spesso nella Sacra Scrittura, vuol dire “separato”. Era il modo per indicare l’impegno di fedeltà alla legge e alla prassi religiosa di alcuni ebrei, per distinguersi da coloro che nulla facevano per diventare santi. La parola “Santo”, significa “separato”… caspita! Separati da coloro che sono chiusi a Dio, cioè da coloro che nel mondo si oppongono alla salvezza proposta da Dio e rivelata da suo figlio Gesù Cristo.
XXVIII^ domenica T.O. anno C – 2019
Quando si sta male si cerca una soluzione, una via d’uscita che offra speranza, una guarigione. E’ un tempo da non sprecare e su cui vigilare. Quando si sta bene, si cerca di prolungare questo momento, con il rischio di trattenere questa gioia, bloccando quel dinamismo che l’ha provocata. Comunque sia, la vita ci suggerisce sempre una cosa: il cambiamento, un’uscita, un andare verso.