5 ciottoli

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2^ domenica di Pasqua – anno A – 2014

Cambiano le mode e i tempi ma per le grandi occasioni si indossa l’abito più bello, più elegante. Attraversiamo tutti l’età della ribellione, della pretesa di essere diversi esagerando nella stravaganza del vestire o nel bisogno opposto di indossare capi “firmati” per essere accettati credendo erroneamente di elevarci su altri. L’abito migliore, quello che viene indossato quando ci si reca in chiesa è detto, nella lingua popolare portoghese: “vestito per vedere Dio”. Questa espressione nasce dalla convinzione che, di domenica, la comunità in festa si raduna per “vedere il Signore”.

Palme e Pasqua 2014

E’ come un biglietto da visita. Con pochi passi e sguardi non c’è studente al mondo che non sappia valutare l’ingresso in classe di un insegnante, di chi è, di come insegnerà e del clima che si instaurerà durante le sue lezioni. Sono i nostri atteggiamenti più che le parole che rivelano agli altri chi siamo e come siamo. Le parole usate andranno solo a confermare l’idea già fatta inizialmente.

Sapienza 1,1

Amate la giustizia giudici della terra

Pensate del signore in bontà 

E in semplicità di cuore cercatelo

 

Il cammino della vita è fatto di innumerevoli sentieri. Ogni giorno troviamo incroci di fronte ai quali si sceglie che direzione prendere e da che parte andare, bivi che ci allontanano da un posto e ci avvicinano ad un altro.  Percorriamo vie larghe e trafficate che conducono a mete conosciute, o sentieri non tracciati dalla destinazione ignota. Deviazioni che ci portano a prendere strade non previste o viottoli sicuri che abbiamo sempre percorso.  L’uomo viaggia, nella terra e dentro se stesso, prende direzioni, individua mete, sceglie delle strade e ne scarta altre. Nessun viaggio è predefinito e ogni cambiamento di rotta è un cambio di destino. Il libro della Sapienza inizia con un passo che indica come viaggiare sulla terra e dentro al proprio cuore, su cosa basarsi quando si sceglie per orientare il cammino verso terre di luce e allontanarsi da luoghi di dolore e tenebra.

DIFETTO

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IV domenica di quaresima 2014

Alcune cose riusciamo a vederle, altre ci sfuggono. Crescono con un ritmo incalzante le informazioni scientifiche che ci permettono di esaminare, controllare, quantificare tutto ciò che è materiale. Ci incuriosiscono, ci appassionano al punto da indurre alcuni al credere che sia vero ed esista solo ciò che può essere visto con gli occhi, constato con i sensi.

VATTENE

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II Domenica di Quaresima – Anno A – 2014

Vattene!”, lo dicono in molti dopo essere stati traditi. La ferita subita provoca un rifiuto, un desiderio di allontanamento dalla persona che ha causato un dolore insostenibile. E’ l’espressione usata per manifestare verbalmente che la soglia di sopportazione del cuore è superata e non si riesce ad offrire misericordia e amore.

Nasciamo tutti di Luce e nella Luce, ma poi, piano piano, smettiamo di ascoltare la Voce dello Spirito e nel nostro cuore prendono posto i giudizi e la paura.
"La Favola dei Buoni e dei Cattivi", ti riporterà ad abbracciare la luce che sei.

Da un’idea di: Alessandra Tadiotto ( Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. per info)

Disegni: Lorenza Troian

Montaggio video: Andrea Segato

 

Sapienza che orienta

Il labirinto sembra avere tante vie e tante direzioni, ma le sue strade non portano da nessuna parte se non al centro del labirinto stesso, in un vicolo cieco che imprigiona chi si trova al suo interno. La sua struttura è costruita in modo tale che risulti molto difficile per chi vi entra, trovare l’uscita. Il labirinto confonde perché la visione che fornisce è sempre limitata, parziale e ogni parete sembra uguale all’altra. Ti imprigiona anche se non ha sbarre, non ci sono punti di riferimento, l’orizzonte non si vede. Così ti inghiotte nei suoi cunicoli e domina il tuo cammino. Puoi passare tutto il tuo tempo lì dentro, passando sempre per le stesse vie senza riuscire mai ad arrivare in nessun posto. Non aiutano i soldi, il potere o le intelligenze umane a dirti dove sei e come uscire.

VI domenica T.O. anno A

Ho sempre sentito dire fin da piccolo che demolire costa meno che ristrutturare. Sarà per una questione economica o per un  fattore culturale ma spesso la tentazione è quella di fare piazza pulita del vecchio. Possiamo demolire o ristrutturare edifici, ma anche le idee e le vite delle persone. Cosa ha fatto Gesù con l’umanità che ha incontrato? Ha ristrutturato o demolito con il suo messaggio, con il suo agire?

SEGNO

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Presentazione del Signore (2 febbraio 2014)

Vorremmo vederlo. Vorremmo vedere un segno qualche volta. Una risposta, una scelta, una conferma a tutte le promesse, a tutte le parole annunciate e ascoltate. E’ così con gli uomini, ma soprattutto con Dio.