III domenica di Quaresima 2015
Cosa chiediamo alla vita? Cosa cerchiamo in ogni cosa? Cosa predichiamo ogni giorno?
In questo tempo di grande litigiosità, di grande confusione, c’è un desiderio urgente di miracoli, di qualcosa di straordinario che sollevi le sorti dei popoli, della chiesa, della nostra vita. Drammi e conflitti quotidiani ci stordiscono e sempre più l’emergenza di chi è in difficoltà è visibile, ci circonda, ci bussa alla porta. Malattie del corpo e dell’anima chiedono una terapia forte e risolutiva. Siamo disarmati, abbandonati, oppure possiamo come cristiani ricordarci le risorse nascoste nella fede di chi ci ha preceduto?
I domenica di Quaresima 2015
Quando troviamo dei numeri nella Bibbia dobbiamo essere cauti nell’interpretarne il significato perché, molte volte, hanno un valore simbolico. Così quando si accenna al numero quaranta o a un suo multiplo, si intende in genere un tempo simbolico che può essere lungo o breve. Per esempio è difficile credere che il profeta Elia abbia potuto camminare per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb, dopo aver mangiato una sola focaccia e aver bevuto un orcio d’acqua (1Re 19,6-8), che Mosè abbia passato quaranta giorni e quaranta notti sul Sinai, senza mangiare pane e senza bere acqua (Es 34,28) e che anche Gesù sia riuscito a fare altrettanto quando spinto dallo Spirito va nel deserto per essere tentato.
V domenica T.O. anno B - 2015
Ogni giorno siamo informati di sofferenze e disgrazie altrui. Leggiamo e ascoltiamo ipnotizzati che il male esiste, che è senza scrupoli e senza limiti. E’ inevitabile per credenti e non credenti porsi la domanda: ma Dio dov’è? Perché l’uomo è destinato a soffrire? Rischiamo di masticare amaro e di restare spiazzati.
Ciascuno di noi desidera il successo per la sua vita, ma è inevitabile fare esperienza della malattia e della sofferenza. Il problema del dolore non può essere solo visto e affrontato con angoscia, richiede una risposta, una reazione.
III settimana T.O. - anno B - 2015
È una delle funzioni dei nostri computer. “Gestione risorse” è una finestra che ti offre una panoramica veloce di ciò che è contenuto nel sistema operativo. Ogni informazione è una risorsa, ogni persona è una risorsa. Ma come accade per i computer, così lo è per le persone: c’è sempre bisogno di aggiornamenti per modificarne l’efficacia e le prestazioni!
BATTESIMO DEL SIGNORE – anno B – 2015
Quando ci piace qualcosa facciamo esperienza di “unificazione”. Ci immergiamo per interesse, per passione e coinvolgimento in questo desiderio che ci attira a sé. Ma come cambiano i nostri desideri negli anni. Una lenta e graduale evoluzione nella continua ricerca di qualcosa, di qualcuno.
SANTA FAMIGLIA anno B 2014
Ogni generazione pensa di esser nuova, di portare novità risolutive e insuperabili, ma basta attendere qualche anno e quella successiva afferma la stessa cosa. Ciò che è nuovo diventa in breve tempo vecchio, e con l’idea scorretta che il vecchio è sempre da “scartare”, le scelte e le esperienze del passato vengono facilmente perse, come tesori nascosti e poi lentamente dimenticati.
III^ domenica di Avvento 2014 - anno B
Quando entri in un bar per prendere un caffè, non entri solo per questo, ma cerchi un luogo in cui chi lo prepara, ti offra anche la sua attenzione, il suo sorriso. Quando entri in un negozio per acquistare qualcosa, non entri solo per prendere quello che ti serve, ma cerchi attenzione e un sorriso che ti accolga. Ecco perché in oriente si afferma che il “negozio” lo fa l’accoglienza, il sorriso, la gioia. I prodotti ce li hanno tutti, la gioia invece va cercata.
I^ domenica di Avvento 2014 - anno B
Innamorarsi è una delle esperienze più incisive per la nostra vita. E’ come accedere a mondi sconosciuti, un grande viaggio nel mistero del nostro cuore e di quello di chi si ama. Nell’innamoramento si attiva tutto l’essere, si risvegliano desideri e forze mai usate in altre ambiti della vita. Tutto sembra acquistare senso perché ogni cosa pensata e compiuta è rivestita di gioia. Ecco perché quando manca l’innamoramento è tanto profondo il desiderio di ritornare in questo stato. Non è solo nostalgia di bei momenti, ma è un bisogno dello spirito di trovare il modo di affrontare il presente, di trovare la forza per resistere alle prove e alle fatiche della vita. Quante speranze deluse però, quante disillusioni, quanti tradimenti, quante finzioni, quanta confusione quando si decide di amare.
XXXIII domenica T.O. - anno A - 2014
La prudenza è la virtù che dispone l'intelletto all'analisi accorta del mondo reale circostante ed esorta la ragione a discernere in ogni circostanza il nostro vero bene, scegliendo i mezzi adeguati per compierlo. La prudenza è la « retta norma dell'azione », scrive San Tommaso D'Aquino sulla scia di Aristotele. Essa non si confonde con la timidezza o la paura.