XXVII domenica T.O. - 2015
Quando sei giovane fai molte domande e avanzi richieste. Quando sei adulto devi dare risposte e offrire servizi. E’ evidente in questo tempo, la crisi e il fallimento di molte famiglie. Quanti coniugi incontro per pormi domande, che chiedono, con ragione, se valga la pena insistere nel tentativo di aggiustare un rapporto nato male e che si sta rivelando irrimediabilmente guasto. Non ci sia ama più, ci sono incompatibilità di carattere, ci si fa dispetti, si parla solo per offendere e anche i figli vengono coinvolti nel fallimento dei genitori. Quale senso ha continuare insieme? Può Dio esigere una convivenza che è un supplizio? Non è meglio che ognuno se ne vada per la propria strada e si ricostruisca una vita?
Testo di riferimento: Siracide 2,1-18
Questo brano del Siracide indica la via d’uscita all’uomo che sperimenta un periodo di fatica, mostra la via da prendere nei pensieri e negli atteggiamenti quando ci si trova ad affrontare momenti di difficoltà. Il brano parla della tentazione e della prova ma anche delle persecuzioni dei nemici, delle avversità impreviste, della malattia e della povertà. Sono situazioni che hanno cause e caratteristiche molto diverse tra loro, ma in tutte l’uomo sperimenta l’ostacolo. Questi versetti offrono indicazioni per vivere e superare anche quei momenti faticosi che non desideriamo ma che nel cammino possiamo incontrare.
Domenica 6 settembre 2015
Quando ero ragazzino non capivo molte delle parole che ascoltavo, non ne conoscevo il significato e così non potevo accedere alla ricchezza dell’informazione ricevuta. Chiedere, indagare, consultare non era così facile e immediato. Nelle nostre case esisteva qualche buona enciclopedia, qualche dizionario, ma oggi è tutto più facile con la tecnologia di massa ormai diffusa. Sono aumentati gli strumenti, la possibilità di accedere a fonti e spiegazioni in tempi rapidi, ma quello che non è cambiato è la “patologia”!