VI domenica di Pasqua 2016
Per crescere è necessario che qualcuno ci istruisca, ci aiuti a comprendere ciò che incontriamo, ci aiuti ad accogliere ciò che ignoriamo, a studiare ciò che non capiamo. Ogni insegnante si fa strumento e portavoce di molte informazioni già esistenti o ancora da svelare. Serve tempo e pazienza per imparare, ma ne serve molto di più per coinvolgere e tradurre in modo utile l’informazione acquisita. Come porsi di fronte ad una sempre più dilagante “ignoranza religiosa”? Servono nuovi insegnanti, nuovi insegnamenti o serve farsi istruire dal vero insegnante?
IV domenica di Pasqua 2016
A partire dal III secolo d.C. compare spesso nelle catacombe l’immagine di Cristo pastore con una pecora sulla spalla e attorniato dal gregge. E’ una scena che vuole raffigurare la fiducia e la serenità con cui il credente attraversa la valle oscura della morte, sorretto o guidato dal suo Signore.
Testo di riferimento: Siracide 11,12-28
Siracide 11,12: C’è chi è debole (pigro) e ha bisogno di soccorso (aiuto e forza), è ricco di povertà e l’occhio del Signore lo guarda in benevolenza, lo solleva dalla sua bassezza.
Pigro secondo il testo è chi fa fatica ad essere coinvolto nelle cose, chi è sordo e lento all’ascolto, svogliato, apatico. Pigro è chi non si attiva, non si preoccupa, non manifesta cura e interesse per qualcosa.