5 ciottoli

Switch to desktop
Amministratore

Amministratore

Strumenti a servizio della vita, uniti dal desiderio di condividere i nostri limiti e le nostre risorse come via di aiuto e di salvezza per altri uomini.

URL del sito web: http://www.5ciottoli.it Email: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

I passi dell'errore

Sir 15,11: Non dire a causa del Signore mi sono ribellato perché ciò che Egli detesta (Lui) non fa. Non dire Lui mi ha sviato perché Egli non ha bisogno di un peccatore.

Quando si parla di peccato ed errore si  pensa subito ad azioni e comportamenti sbagliati, sconvenienti e nocivi. Nella mentalità umana il concetto di peccato viene tradotto per lo più con  fare qualcosa che non va bene. Per questo, quando si deve istruire,  educare  e correggere spesso ci si limita a vietare tutte quelle azioni ritenute scorrette e dannose per se e per gli altri. Ma per chi è confuso e in difficoltà, sapere che un certo comportamento è sbagliato, a volte non basta per riuscire a cambiarlo. Allora scatta il giudizio e la condanna, strumenti forti che puniscono, ma che non risolvono veramente il disagio. Forse c’è qualcosa che dobbiamo ancora capire. Questo versetto del Siracide ci spiega i passi del peccato, la struttura dell’errore, le sue caratteristiche. Ci dona una visione più precisa e sapiente di questa dimensione che non si limita  solo al comportamento e all’azione.

FORZA

Pubblicato in Riflessioni

Domenica di Pentecoste - Anno A - 2014

Quando l’uomo è forte?  Osservo e mi guardo attorno.

L’uomo allenato e atletico ha l’illusione di essere prestante a lungo. Addestrato alla competizione cerca di prevalere sull’avversario, fa sfoggio delle sue vittorie ricordando con piacere chi ha umiliato e sconfitto. Può essere una semplice gara, o un lotta tra governi, ma la forza di prevalere e di dominare è la stessa. Mostriamo muscoli o armi, per intimidire l’avversario, per ricordargli una possibile umiliazione e spiacevoli conseguenze.

VI domenica  T.O. anno A - 2014

Ho “soffiato” a lungo nella mia vita, o forse potrei dire “sbuffato”. L’ho imparato fin da piccolo quando arrabbiato e deluso non accettavo le reazioni e le risposte dei miei genitori. Era un soffio di ribellione, un soffio di presunzione, un soffio per accorciare i tempi, per realizzare i miei desideri e avvicinarmi alle mie richieste. Ho soffiato a lungo perché volevo tutto e subito, rivendicavo spazio e libertà.

IV^ domenica di Pasqua – anno A – 2014

Ho un amico che dorme in piedi. Quando è stanco qualsiasi posizione è buona per riposare. Ovviamente si cerca sempre una comodo letto quando si vuole dormire. C'é chi lo acquista morbido, chi lo trova rigido come una tavola, chi su un “castello”, chi si appoggia per terra.

Anticamente i pastori d’Israele radunavano il loro gregge dentro l’ovile; armati di un bastone vegliavano a turno durante la notte, ma in verità si stendevano per terra davanti l’ingresso del recinto, che non aveva porta, e diventavano loro stessi “la porta”. La loro presenza era sufficiente per impedire a ladri e briganti di rubare le pecore del gregge.