5 ciottoli

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Amministratore

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Strumenti a servizio della vita, uniti dal desiderio di condividere i nostri limiti e le nostre risorse come via di aiuto e di salvezza per altri uomini.

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V domenica di Quaresima 2015 - anno B

Nel mio studio ho due foto a me care. Mi ricordano momenti preziosi del cammino della mia vita. La fatica di salite in montagna, la determinazione per la preparazione, il peso dello zaino, i colori intensi, lo spazio e il senso di libertà sperimentati. Erano percorsi studiati a casa a “tavolino”, osservati e cercati sulle mappe. Lente e accurate letture precedevano ogni movimento per evitare imprevisti, gestire tempi e ritmi del cammino. Ma arrivati sul posto è stata tutta un’altra cosa! E’ servita più energia del previsto. Il freddo, i disagi e qualche pensiero di sconforto, inducevano a rinunciare alla meta prefissata, ma tra compagni ci siamo sostenuti in queste esperienze.

III domenica di Quaresima 2015

Cosa chiediamo alla vita? Cosa cerchiamo in ogni cosa? Cosa predichiamo ogni giorno?

In questo tempo di grande litigiosità, di grande confusione, c’è un desiderio urgente di miracoli, di qualcosa di straordinario che sollevi le sorti dei popoli, della chiesa, della nostra vita. Drammi e conflitti quotidiani ci stordiscono e sempre più l’emergenza di chi è in difficoltà è visibile, ci circonda, ci bussa alla porta. Malattie del corpo e dell’anima chiedono una terapia forte e risolutiva. Siamo disarmati, abbandonati, oppure possiamo come cristiani ricordarci le risorse nascoste nella fede di chi ci ha preceduto?

QUARANTA

Pubblicato in Riflessioni

I  domenica di Quaresima 2015

Quando troviamo dei numeri nella Bibbia dobbiamo essere cauti nell’interpretarne il significato perché, molte volte, hanno un valore simbolico. Così quando si accenna al numero quaranta o a un suo multiplo, si intende in genere un tempo simbolico che può essere lungo o breve. Per esempio è difficile credere che il profeta Elia abbia potuto camminare per quaranta giorni e quaranta notti fino al monte di Dio, l’Oreb, dopo aver mangiato una sola focaccia e aver bevuto un orcio d’acqua (1Re 19,6-8), che Mosè abbia passato quaranta giorni e quaranta notti sul Sinai, senza mangiare pane e senza bere acqua (Es 34,28) e che anche Gesù sia riuscito a fare altrettanto quando spinto dallo Spirito va nel deserto per essere tentato.

V domenica T.O. anno B - 2015

Ogni giorno siamo informati di sofferenze e disgrazie altrui. Leggiamo e ascoltiamo ipnotizzati che il male esiste, che è senza scrupoli e senza limiti. E’ inevitabile per credenti e non credenti porsi la domanda: ma Dio dov’è? Perché l’uomo è destinato a soffrire? Rischiamo di masticare amaro e di restare spiazzati.

Ciascuno di noi desidera il successo per la sua vita, ma è inevitabile fare esperienza della malattia e della sofferenza. Il problema del dolore non può essere solo visto e affrontato con angoscia, richiede una risposta, una reazione.