XIV doemenica T.O. - 2015
Quanti colori, quanti bidoni. La nostra comunità vive un tempo di ordine con i suoi rifiuti. Anche la parrocchia sta attendendo i nuovi doni. Nel frattempo, si schiaccia bene ogni cosa per gestire al meglio ogni spazio, si impara un calendario e un ritmo, ma se metti in strada ancora i vecchi contenitori puoi ricevere un richiamo con targa rossa: “bidone non idoneo”. Nessuna raccolta!
Domenica Ascensione 2015
Quante attese nella nostra vita. Quante sono pericolose o deluse? Una buona parte della nostra esistenza è guidata dal soddisfare le attese di chi ci è accanto. Per un bisogno di amore, di protezione, di riconoscimento, soddisfare le attese che molti pongono in noi, è prioritario. Tutto è compiuto per ridurre una paura nascosta “dentro”, per evitare una situazione insostenibile: l’abbandono. Toglie il fiato e il sonno pensarci senza qualcuno vicino con cui condividere il cammino. Credo che all’origine dell’aggressività ci sia quella che viene definita “sindrome dell’abbandono”, un nome che gli specialisti usano per raccontare le ferite e la fatica di chi si ritrova confuso nei suoi sogni e lontano dall’amore delle persone in cui ha posto la fiducia.
V domenica di Pasqua 2015
Oggi entri nei grandi supermercati e non sai più che stagione sia. C’è sempre tutta la frutta che vuoi, anche quella “fuori stagione”. Arriva da lontano e di sicuro non viene chiamata frutta a chilometri zero se ha fatto tanta strada. Non sapremo mai quali trattamenti ha subito per mostrarcela tanto bella. Si è perso però l’attesa della “primizia”, del frutto di stagione riassaporato dopo tanto digiuno di colori e gusto. E così lentamente ci siamo lasciati abbagliare dalla quantità e varietà dell’offerta, trascurando la qualità di ciò che mangiamo.
III domenica di Pasqua 2015
E’ sempre difficile parlare del nostro io “profondo”. Si affrontano volentieri molti argomenti con gli amici o con chi condivide con noi il cammino della vita. Ma raccontare ciò che accade “dentro”, richiede coraggio, maturità, forza, davanti ad inevitabili rischi di derisione od esclusione. Anche perché credere non è una cosa marginale. Credere vuol dire scegliere una direzione, accettare un compito. La pasqua per il credente non è solo un lieto messaggio di salvezza ma: “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni ” (Lc 24,46-48).
V domenica di Quaresima 2015 - anno B
Nel mio studio ho due foto a me care. Mi ricordano momenti preziosi del cammino della mia vita. La fatica di salite in montagna, la determinazione per la preparazione, il peso dello zaino, i colori intensi, lo spazio e il senso di libertà sperimentati. Erano percorsi studiati a casa a “tavolino”, osservati e cercati sulle mappe. Lente e accurate letture precedevano ogni movimento per evitare imprevisti, gestire tempi e ritmi del cammino. Ma arrivati sul posto è stata tutta un’altra cosa! E’ servita più energia del previsto. Il freddo, i disagi e qualche pensiero di sconforto, inducevano a rinunciare alla meta prefissata, ma tra compagni ci siamo sostenuti in queste esperienze.
III domenica di Quaresima 2015
Cosa chiediamo alla vita? Cosa cerchiamo in ogni cosa? Cosa predichiamo ogni giorno?
In questo tempo di grande litigiosità, di grande confusione, c’è un desiderio urgente di miracoli, di qualcosa di straordinario che sollevi le sorti dei popoli, della chiesa, della nostra vita. Drammi e conflitti quotidiani ci stordiscono e sempre più l’emergenza di chi è in difficoltà è visibile, ci circonda, ci bussa alla porta. Malattie del corpo e dell’anima chiedono una terapia forte e risolutiva. Siamo disarmati, abbandonati, oppure possiamo come cristiani ricordarci le risorse nascoste nella fede di chi ci ha preceduto?
XVII domenica T.O. - anno A - 2014
“Tesoro” è l’epiteto più ricorrente sulla bocca degli innamorati. Sostituisce a lungo il nome della persona, diventa cioè il modo per richiamare o rivolgersi ad essa, quando il nostro cuore ama. Non si può vivere senza legare il cuore a un tesoro; neppure Dio può farne a meno, infatti dice il salmo: “si è scelto Israele” come tesoro (Sal 135,4). Questa terra, questo popolo che sembra non riconoscere la voce dell’Amante nonostante tanta cura e attenzione, è stata scelta.
XIV domenica T.O. - anno A - 2014
Non ne ho mai avuto uno. Ma c’è una storia su un gatto che da molti anni mi accompagna. E’ il gatto del guru. E’ una storia che ho letto quando avevo diciotto anni e mi ha aiutato a capire perché non mi piaceva la religione, non mi piaceva la proposta offerta per dare forma e ordine al mio spirito.
Domenica di Pentecoste - Anno A - 2014
Quando l’uomo è forte? Osservo e mi guardo attorno.
L’uomo allenato e atletico ha l’illusione di essere prestante a lungo. Addestrato alla competizione cerca di prevalere sull’avversario, fa sfoggio delle sue vittorie ricordando con piacere chi ha umiliato e sconfitto. Può essere una semplice gara, o un lotta tra governi, ma la forza di prevalere e di dominare è la stessa. Mostriamo muscoli o armi, per intimidire l’avversario, per ricordargli una possibile umiliazione e spiacevoli conseguenze.
VI domenica T.O. anno A - 2014
Ho “soffiato” a lungo nella mia vita, o forse potrei dire “sbuffato”. L’ho imparato fin da piccolo quando arrabbiato e deluso non accettavo le reazioni e le risposte dei miei genitori. Era un soffio di ribellione, un soffio di presunzione, un soffio per accorciare i tempi, per realizzare i miei desideri e avvicinarmi alle mie richieste. Ho soffiato a lungo perché volevo tutto e subito, rivendicavo spazio e libertà.